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Costruiamo insiemeI PROGETTI REALIZZATI
C’era una volta una baracca, ora c’è una
casa - São Luis
Le favelas, tutti le conoscono o ne hanno
sentito parlare ma, assistendo moltissimi bambini che vi abitano, abbiamo
duramente capito quanto viverci sia un’esperienza che va al di là di
qualunque terribile aspettativa.
Intere famiglie vivono ammassate
in baracche di lamiera, di cartone-amianto o di altri materiali fatiscenti
e malsani recuperati dalle grandi discariche urbane. Qui l’igiene non
esiste, l’acqua potabile si trova a un centinaio di metri di distanza,
i topi di fogna trasmettono malattie anche mortali, come la leptospirosi.
Poi sono arrivati i preziosi contributi di una sottoscrizione a
premi realizzata nel dicembre 2001 presso le sedi di Varese, Milano
e Grosseto e abbiamo potuto costruire diverse strutture che ospitano
le famiglie più indigenti e quelle che hanno componenti portatori di
gravi handicap.
Si tratta di piccole case in muratura di circa 30
mq all’interno delle quali la povertà continua purtroppo ad entrare
ma che permettono alle persone ospiti di vivere con la dignità che spetta
ad ogni uomo.
Il ponte-passerella della Comunità Vila
Progresso di São Luis Ancora oggi nella capitale ci sono
ben 300.000 persone, su un totale di un milione di abitanti, che vivono
nelle palafitte. Si tratta della Comunità di Vila Progresso dove risiedono
molti dei bambini sostenuti con l’adozione a distanza. Il problema non
è tanto vivere in riva al mare ma in baracche costruite sopra acquitrini
dove scorre acqua composta prevalentemente da fogna e spazzatura.
Le famiglie ci hanno chiesto aiuto perché molti bambini ma anche parecchi
adulti sono morti affogati uscendo di “casa”. Sembra impossibile, quasi
assurdo ma succede molto spesso.
Oggi non capita più, grazie al
ponte-passerella solido e robusto che abbiamo costruito per mettere
in comunicazione le palafitte.